Quindi, Sawayama ha cantato “Send My Love to John” dal suo ultimo album, “Hold the Girl”, una ballata vulnerabile resa ancora più tenera dalla sua voce risonante e limpida. Ispirata dalle esperienze di un’amica, ha scritto la canzone dal punto di vista di una madre che fa i conti con i suoi difetti, inclusa la sua omofobia nei confronti del proprio figlio.
Durante lo spettacolo, l’attore di “John Wick: Capitolo 4” ha condiviso come tornare in terapia e imparare a riparare se stessa abbia aiutato il suo processo creativo. “Hold the Girl” continua a mostrare l’appetito per la fusione di generi che ha ottenuto il plauso della critica per il suo debutto nel 2020, “Sawayama”, ma con trame più ariose e sottili invece della sua precedente presa fusa.
Sawayama è nata in Giappone e si è trasferita nel Regno Unito all’età di 5 anni. In recenti interviste, l’ormai 32enne ha ricordato esperienze d’infanzia come entrare in contatto con i compagni di classe attraverso la musica pop e condividere una camera da letto con sua madre fino all’età di 15 anni a causa di problemi finanziari. difficoltà, mettendo a dura prova un rapporto sempre più tenue.
La laureata dell’Università di Cambridge ha pubblicato una serie di singoli a partire dal 2013, costruendo il suo mini-album di debutto autoprodotto, “Rina”, nel 2017. gusto del mix di generi che sarebbe diventato ancora più saporito e stratificato negli anni successivi. Ha firmato con l’etichetta indipendente Dirty Hit, casa del 1975 e Beabadoobee, nel 2019.
Sawayama ha riprogrammato lo spettacolo nell’area DC dall’inizio di questo mese a causa di problemi di salute legati alla sua voce.
L’atto di apertura, il DJ Kotic Couture di Baltimora, ha preparato la serata con un set ad alta energia e alimentato dal pop, che sembrava un giusto tributo alle influenze di Sawayama.
Quando finalmente è salita sul palco, la sua voce era agile e impennata, mantenendo freschezza e vitalità anche mentre ballava sul palco per circa 90 minuti. I ballerini di supporto Chanté Simpson e Summer Jay Jones, e gli strumenti dal vivo del batterista Simone Odaranile e della chitarrista Emily Rosenfield, hanno aggiunto più profondità e vivacità alla performance già carismatica di Sawayama.
Mentre Sawayama ha tenuto il passo con molteplici cambi di abbigliamento, un temporale sul palco e coreografie memorabili, la sua voce è rimasta un faro di luce. Il tumultuoso “Frankenstein” e il favorito del nu-metal “STFU!” ha rivelato il suo potenziale di superstar pop, mentre il divertente “This Hell” e una splendida cover di “The Story” di Brandi Carlile hanno ampliato la sua gamma come narratrice melodica.